Ai miei ragazz* desidero insegnare il processo creativo: ideare, progettare, sviluppare, migliorare e gestire le risorse in proprio possesso. Cerco di stimolare la creatività e l’originalità propria di ognuno di loro, ma richiedo anche la logica metodica quando occorre perché, ad esempio, un sito web è anche ordine, sistematicità e precisione.
Tuttavia, per me e in professioni digitali come la mia, che si spera siano dei potenziali sbocchi per il futuro delle nuove generazioni, “insegnare” non può e non deve limitarsi soltanto al passaggio di nozioni teoriche.
L’applicazione pratica di quanto viene appreso acquista un ruolo prominente e diventa parte imprescindibile di un modo di fare formazione che spesso include un approccio differente dal tradizionale: learning by doing, infatti, significa imparare dall’esperienza concreta e diretta. Allo stesso modo, proprio sulla base di questo principio, insegnare educazione digitale per me significa anche imparare e lasciarmi stupire. È felicità e scoperta continua.
Scelta critica, partecipazione, unione, inclusione e condivisione: non sono solo parole, ma valori che fondanti che mi auguro di trasmettere come formatrice delle menti di domani.